Arrivando a Venezia, mi sono imbattuta nel Carnevale. Carnevale, Masopust, Fastnacht, MardiGras, Carneval de Buran… Feste unite dalla stessa radice: celebrare con vivacità pagana la fine del lungo inverno, prima della purificazione e della rinascita primaverile.
Al centro di tutte: la maschera, strumento magico che consente di celarsi nell’anonimato, trasformare la propria identità ed esprimersi con libertà, senza timore di conseguenze.
Nostalgia delle antiche baccanali? Innamorandomi della pomposità del Carnevale della Serenissima, sotto le maschere ho scoperto una tecnica quasi alchemica: prendere la carta destinata all’immondizia, strapparla, ammorbidirla, strizzarla, mescolarla, fino a trasformarla in una nuova materia creativa.








Carta pesta



